Passa ai contenuti principali

Olympus OM Zuiko 40mm F 2 - Recensione



QUALITA’ COSTRUTTIVA


L’Olympus OM Zuiko 40mm F 2 risulta un obiettivo di ottima fattura. È costruito interamente in metallo, con la ghiera di messa a fuoco rivestita in gomma di ottima qualità. Rispetto alla maggior parte delle ottiche OM paga qualcosina in termini di assemblaggio, unicamente per quanto riguarda la ghiera dei diaframmi, che nel suo doppio ruolo di portafiltri non può essere perfetta. Meriterebbe quasi un elogio semplicemente per il fatto di funzionare. Per quanto riguarda il resto, tutto funziona bene senza giochi, né vi sono viti a vista.


ERGONOMIA

L’obiettivo in prova è veramente minuscolo, si fatica a ricordare qualcosa di più piccolo all’interno dei sistemi reflex a pellicola. Leggerissimo e compatto, non ci si accorge quasi di averlo attaccato al corpo macchina; per quanto riguarda peso e ingombri risulta irrilevante, tuttavia non è adatto per chi ha mani grandi.
La ghiera dei diaframmi merita un discorso a parte: essendo collocata all’estremo anteriore dell’obiettivo, non risulta di facile presa. La zigrinatura, infatti, risulta appena accennata e posta solo all’estremità esterna della ghiera, che per il resto è liscia. Questo significa dover torcere la mano per poter cambiare i diaframmi; un po’ come aprire un barattolo per intenderci, ma con meno superficie utile. Gira in senso orario da F2 a F16 con scatti abbastanza definiti ad ogni stop. Segnaliamo inoltre che coincidendo il portafiltri con la ghiera dei diaframmi, inevitabilmente ruota ad ogni cambio di apertura, complicando l’utilizzo dei filtri polarizzatori.
La ghiera di messa a fuoco fornisce una presa eccellente e risulta fluida nel movimento. Ruota in senso orario da infinito alla minima distanza di 30 centimetri, compiendo un arco di mezzo giro; la messa a fuoco risulta fluida e precisa.
L’obiettivo non consente inquadrature macro, tuttavia sono possibili scatti ravvicinati, che grazie all’ampia apertura consentono un discreto sfocato.
Il giudizio finale per questa sezione risulta sufficiente, viziato dal fattore cambio diaframma.

 


LINK TEST QUALITA' OTTICA + DATI TECNICI



Nitidezza
A tutta apertura l’obiettivo produce un’immagine di qualità sufficiente, a tutte le distanze; presente una leggera morbidezza diffusa che diminuisce la qualità percepita. Passare a F2.8 garantisce un netto miglioramento, in definizione come nel contrasto. Da F4 in poi la qualità è molto simile, di buon livello; il diaframma migliore risulta F8.
Riguardo ai bordi, a tutta apertura fino a F4 il calo risulta evidente per quanto progressivo. A F5.6-F8 si limita agli angoli estremi dell’immagine, mentre a F11 risulta quasi scomparso.
Il contrasto risulta di medio/basso livello a tutta apertura, medio/alto altrove.
Il giudizio per questa sezione è buono.

Aberrazioni cromatiche
Laterali: quasi nulle a tutte le aperture, tendono a presentarsi solo nelle situazioni estreme. Non sono un problema, e in fase di post-produzione possono essere facilmente eliminate.
Longitudinali: Di medio/basso livello a tutta apertura, di basso livello a F2.8; successivamente scompaiono. L’impatto è limitato agli scatti a F2, dove comunque non sono troppo invadenti.
In generale possiamo definire la prestazione in questo campo come buona.

Bokeh
Lo sfocato alle corte distante risulta piacevole senza difetti particolari. Anche in presenza di sfondi complessi, restituisce una separazione netta.
Alle medie distanze c’è ancora una discreta separazione, senza pretendere miracoli. Lo sfocato rimane comunque gradevole anche in presenza di sfondi complessi. Va segnalato che a causa dell’aberrazione sferica i bordi dell’immagine risultano meno sfocati rispetto al centro; questo comporta un insieme meno attraente.
Alle lunghe distanze, come prevedibile, l’obiettivo si arrende, il risultato è uno sfocato appena accennato.
I punti luce sono circolari e di buona dimensione a tutta apertura, con un effetto “occhi di gatto” molto accentuato ai bordi. A F2.8 risultano ancora circolari, peccato per la dentellatura che rovina l’insieme. Chiudendo ancora il diaframma le dimensioni si riducono molto ed emerge la forma poligonale.
Il comportamento in questa sezione risulta sufficiente.

Coma
A tutta apertura vi sono delle deformazioni pronunciate, che si riducono leggermente chiudendo a F2.8. A F4 risultano poco invadenti, a F5.6 di basso livello; scompaiono finalmente a F8.

Distorsione
Di media entità, a barile. Il suo impatto per ritratti e paesaggi è scarso, mentre per l’architettura è necessario apportare delle correzioni. Le prove sul campo non sono state modificate in alcun modo.

Flare
A tutta apertura i riflessi che appaiono sono molto colorati e invadenti, di grandi dimensioni. Nelle situazioni più estreme riempiono quasi tutta l’immagine, rovinandola. A tradimento compaiono anche le velature, che azzerano il contrasto.
Chiudendo il diaframma l’obiettivo risulta sempre vulnerabile, cambia solo la forma. I riflessi sono più trasparenti e piccoli, ma le velature la fanno da padrone, un insieme che distrugge l’immagine.
Anche il comportamento con le luci artificiali è negativo, presenta infatti lo stesso comportamento succitato.
La prestazione in questo campo si colloca tra l’insufficiente e il pessimo.

Focus breathing
L’obiettivo presenta una forte variazione di focale durante la messa a fuoco; consideratelo se intendete utilizzarlo per fare riprese video.

Sunstars
L’Olympus in prova produce sei raggi, che risaltano meglio da F5.6 in poi. A partire da F8 le dimensioni raggiunte sono ottime, e per quanto non siano mai molto definiti, con punti luminosi distanti si ottengono degli effetti piacevoli. In generale un piccolo valore aggiunto.


Vignettatura
Come immaginabile data la natura compatta dell’obiettivo la vignettatura è presente, ma non estrema. A tutta apertura è di medio livello, ma già basso a F2.8. A F4 risulta quasi nulla, così come a F5.6; infine scompare completamente a F8. L'impatto sulle foto appare evidente a tutta apertura, in zone di colore uniforme come il cielo. Diverse prove sul campo sono state corrette per compensare il fenomeno.

LINK PROVE SUL CAMPO - GALLERIA FOTO


CONCLUSIONI

L’Olympus Om Zuiko 40mm F2 è indubbiamente un’ottica per collezionisti. Estremamente raro, non nasce per essere molto performante, bensì come un’alternativa compatta agli obiettivi standard del sistema OM. Forse, a causa delle dimensioni già notevolmente ridotte di questi ultimi, l’idea non ha preso piede e ne sono stati prodotti pochi esemplari. Nel complesso è un discreto obiettivo, quasi equilibrato sulla parte ottica, peccato per il pessimo risultato alla voce flare. L’ergonomia sarebbe buona, se non fosse per la scomoda ghiera dei diaframmi; va considerata anche l’impossibilità di utilizzo per chi ha mani grandi. Rimane l’ottima qualità costruttiva, ma non è sufficiente per riscattare il quadro generale, soprattutto considerato gli esorbitanti prezzi ai quali viene venduto.
In definitiva non lo consigliamo, meglio orientarsi verso classici 35 o 50mm più performanti e allo stesso tempo abbordabili.

PRO
- qualità costruttiva
- aberrazioni cromatiche contenute
- nitidezza buona in generale, utilizzabile a F2

CONTRO
- ghiera dei diaframmi scomodissima
- non adatto per chi ha mani grandi
- resistenza al flare molto scarsa


GIUDIZIO

Qualità costruttiva:   
Ergonomia:                 
Ottica:                         


>> Link elenco recensioni pubblicate <<


Commenti

Gli articoli più letti

Fotocamere da esibire

In questo articolo vorrei affrontare un fenomeno curioso, del quale si parla poco ma che, ne sono certo, tutti conoscono: l’utilizzo della fotocamera come accessorio da esibire per attirare l’attenzione degli altri. Foto di zero take su Unsplash Ad essere onesti, non tutte le fotocamere si prestano egualmente ad assumere tale ruolo: le più gettonate sono indubbiamente le Leica a telemetro (analogiche o digitali), o le mirrorless che vi somigliano; linee pulite e nette senza antiestetiche impugnature a "L" le rendono particolarmente belle da vedere. Ma la stessa cosa avviene, per esempio, con svariate fotocamere vintage, spesso utilizzate come accessori per composizioni o ritratti. Dicevamo, quando si ha a che fare con una fotocamera "bella", l'attenzione ne è indubbiamente attratta. Migliaia di immagini che scorrono sui social ci mostrano persone nell’atto di utilizzare una fotocamera, magari scattandosi il classico autoritratto nello specchio, o sempli...

Fotografia e cinema - Mission (The mission)

Mission è un film del 1986 scritto da Robert Bolt e diretto da Roland Joffé Direttore della fotografia: Chris Menges Trama: sud America, 1750. I missionari gesuiti guidati da padre Gabriel (Jeremy Irons) proseguono nell’opera di evangelizzazione delle tribù indigene Guaranì, ostacolati nell’opera dal trafficante di schiavi Rodrigo Mendoza (Robert De Niro), dagli imperi di Spagna e Portogallo, nonché dalla stessa Chiesa cattolica. ©Goldcrest Films Breve excursus: l’opera qui trattata ha vinto il premio oscar per la fotografia, e la palma d'oro al 39º Festival di Cannes. Tuttavia è più nota per la stupenda colonna sonora, opera del maestro Ennio Morricone. Per gradire vi lascio il collegamento a una sua magistrale esecuzione , assieme all’Orchestra della Radio di Monaco (Münchner Rundfunkorchester).   LINK  ALLA GALLERIA DEI FOTOGRAMMI  Questo articolo è parte di una serie volta a riscoprire la fotografia nel cinema, se desiderate approfondire è presente un’introdu...

A tu per tu - Domenico Pescosolido

Abbiamo conosciuto Domenico Pescosolido tramite il suo canale YouTube. Domenico, che per diverso tempo ha lavorato come fotografo, attualmente si occupa di fotografia analogica, pubblicando video dedicati alle fotocamere e alle tecniche di sviluppo e stampa. Non mancano gli approfondimenti sul lavoro di altri fotografi, interviste e dirette in collaborazione con altri Youtubers. Raccontaci di te e di come ti sei avvicinato alla fotografia. Mi avvicinai alla fotografia da giovanissimo, come capitava a molti sul finire degli anni ‘70. Mi regalarono una macchina fotografica per la Cresima e da lì fu letteralmente amore a prima vista. Quella piccola fotocamera divenne il mio compagno inseparabile: iniziai a scattare moltissimo, esplorando ogni angolo della mia quotidianità, e ben presto iniziai a desiderare ardentemente una reflex, che riuscii a permettermi qualche anno più tardi. Erano gli anni delle sperimentazioni giovanili e dei lavori inconsapevoli che, pur nella loro ingenuità, non...