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Vintage Digitale – Canon Powershot S90


In questo episodio parliamo della Canon S90, una fotocamera del 2009. Fa parte della nota serie “S”, ovvero le compatte premium (a dimensioni contenute) della casa.

Questo articolo fa parte di un progetto volto a riscoprire la fotografia CCD, se desiderate approfondire è presente un’introduzione esplicativa.


SCHEDA TECNICA:

Sensore: 1/1.7” CCD (7.44 x 5.58 mm)
Megapixel: 10 (3684x2736 pixel)
Formato immagine: 4:3
Escursione focale: 28–105 mm (equivalente 35mm)
Apertura massima: F 2-4.9
Stabilizzazione ottica: Sì
Tempi di scatto: 15 S - 1/1600 S
Gamma ISO: 80-3200
Presenza controlli PASM: Sì
Formato RAW: Sì
Distanza minima messa a fuoco: 5 cm
Dimensioni schermo: 3 pollici
Risoluzione schermo: 460.000 dots
Schede di memoria compatibili: SD/SDHC
Dimensioni: 100 x 58 x 31 mm
Peso: 195 g
Batterie: al litio





L’esperimento di questa puntata si concentra su una compatta premium, con un sensore più grande della media per le fotocamere dell’epoca. La mia attenzione è stata catturata dalla risoluzione non eccessiva, dalla luminosità dell’obiettivo al grandangolo, e dalla fama che questa serie si porta appresso. Per il resto mi sono concentrato su cosa si poteva ottenere di “serio”, utilizzando anche la modalità raw. Una delle caratteristiche più utili come accennato prima è il valore di luminosità F2 alla focale più corta. Ciò consente di sfruttare al massimo la fotocamera in condizioni di luce scarsa; unita all’ottima stabilizzazione ottica permette di tenere bassi gli ISO e ottenere immagini dalla qualità migliore. Va detto però che avanzando con lo zoom la luminosità cala molto, attestandosi a F4.9 a tutto tele. Un valore ragionevole, ma a quest’aperura bisogna scordarsi qualsiasi scatto in condizioni difficili. Per fortuna il calo di luminosità è molto progressivo, man mano che ci si avvicina al massimo ingrandimento; per dare un’idea intorno ai 50mm (equivalenti) il valore risulta F2.8.
I colori sono ottimi, tipici della tradizione Canon; non sbiadiscono quasi mai, solo lievemente ad alti ISO e in situazioni estreme. Insomma la qualità della Canon S90 rispetto alle compatte ordinarie appare evidente; giocando con la luce a disposizione e selezionando la focale corretta si è in grado di gestire la maggior parte delle situazioni. Le immagini native in Jpeg con qualche piccolo ritocco sono ottime; se si vuole ottenere il massimo è possibile lavorare i raw, che consentono un buon margine operativo. L’immagine ottenuta infatti è più nitida, i colori possono essere calibrati meglio, e c’è persino il profilo incorporato (quantomeno in Lightroom); questo consente di utilizzare il colore originario Canon, insieme alla correzione dell’obiettivo.
Sono presenti come immaginabile i controlli PASM, per impostare i parametri a piacimento. Riguardo ai tempi di scatto, i 15 secondi come tempo più lungo rappresentano una buona caratteristica per le lunghe esposizioni notturne, mentre 1/1600 di secondo come tempo più rapido è abbastanza limitante. In genere scatto in priorità di apertura, tenendo il diaframma più aperto possibile. Ebbene mi sono trovato più volte a dover correggere il valore al ribasso, perché in giornate soleggiate il tempo minimo non era sufficiente a garantire un’esposizione corretta.
Un’altra caratteristica simpatica delle compatte sono le inquadrature macro, qui possibili fino a cinque centimetri di distanza. Non si avrà la qualità di un obiettivo dedicato, ma per qualche scatto divertente va benissimo. Va detto che altre fotocamere del periodo fanno ancora meglio, ma non ci si può comunque lamentare. Va segnalato però che ho avuto qualche difficoltà nel mettere a fuoco in modalità macro, ci sono voluti più tentativi per ottenere un’immagine valida.
Nota dolente, scordatevi qualsiasi tipo di sfocato con questo modello; ho tentato qualche esperimento in tal senso ma i risultati parlano da soli. Spingendo lo zoom al massimo in situazioni canoniche non appare nulla, se non incollandosi al soggetto con uno sfondo a buona distanza.


LINK GALLERIA FOTOGRAFICA


E ora passiamo a qualche aspetto più tecnico prima delle considerazioni finali.
In quanto a qualità costruttiva, la fotocamera si presenta con un corpo principale in metallo, con elementi secondari in plastica. L’assemblaggio è curato, e sotto il corpo si legge la dicitura “made in Japan” che ricorda altri tempi. Il corpo è compattissimo, con gli angoli smussati, la si mette in qualsiasi tasca; complice la leggerezza è una compagna ideale di viaggio. Sono assenti prese per le dita sul lato anteriore, mente al posteriore c’è una sporgenza metallica per il pollice, non molto comoda; nonostante ciò, non si avvertono particolari problemi nell’impugnatura.
Utilizzare la Canon S90 risulta intuitivo, tutte le cose sono al loro posto, il menu della marca è facile e immediato. È presente la modalità manuale, e ci sono accessi diretti alle funzioni principali tra le quali il compensatore d’esposizione. Non è presente un pulsante ISO dedicato ma si può programmare il pulsante “S” per tale scopo. Rispetto alle compatte più economiche la configurazione prevede due ghiere, una anteriore attorno all’obiettivo e una posteriore appaiata agli altri pulsanti di controllo. Riguardo alla prima il funzionamento è impeccabile, con scatti ben definiti; si può programmare per varie funzioni, ma la più logica risulta quella di variazione apertura. Quella posteriore funge da controllo per le funzioni attorno alla stessa, soprattutto per il compensatore d’esposizione. Peccato che sia senza scatti, a rotazione continua: questo ne riduce la precisione di utilizzo. Un’annotazione per i tasti, che seppur ben dimensionati sono molto adesi al corpo, e restituiscono uno scarso riscontro tattile. Segnalo anche che il pulsante di accensione/spegnimento si trova in alto, a fianco di quello per la personalizzazione della ghiera anteriore. Essi sono indistinguibili al tatto, per cui spesso si confondono.
Lo schermo risulta abbastanza definito, ed è utilizzabile in esterno nonostante un leggero calo di visibilità con luce intensa. E’ presente l’istogramma in tempo reale, che risulta utilissimo per giudicare correttamente l’esposizione.
Le prestazioni sono in generale buone, il sistema risponde bene ai comandi senza esitazioni. Anche la messa a fuoco è valida, persino in carenza di luce. L’obiettivo ha una qualità più che buona, si nota la differenza rispetto ai fondi di bottiglia delle compatte recenti. A tutte le focali garantisce un’ottima nitidezza, con solo lievi cali agli angoli e una distorsione contenuta; il contrasto è sempre adeguato.
La qualità d’immagine come intuibile è ottima, sopra la media anche per un sensore premium da 1/1,7”, grazie ai non eccessivi 10 megapixel e ad un bilanciamento ideale tra nitidezza e riduzione del rumore. Persino i jpeg sono validissimi, anche se come accennato prima si ottiene sempre di meglio dal raw. Il rumore è contenuto, pure a 1600 ISO la qualità è ancora accettabile (con qualche compromesso). Eviterei i 3200, perché anche se la definizione è ancora decente, i colori e la gamma dinamica vanno a farsi benedire. Le aberrazioni cromatiche sono sempre contenute e facilmente correggibili.





CONCLUSIONI


Analizzando la Canon Powershot S90 possiamo dire che il prodotto è molto valido, presenta un buon bilanciamento generale con solo qualche lieve carenza sull’ergonomia. Il rapporto ingombri, qualità d’immagine e usabilità è ottimo, per cui la consiglio vivamente a chiunque voglia divertirsi con la fotografia digitale CCD.

Paolo Marucco @135landscape

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