QUALITA’ COSTRUTTIVA
Nel realizzare questo obiettivo, Komine ha fatto un buon lavoro. Il Vivitar 28mm F 2.8 close focus presenta una struttura principale completamente in metallo, con la ghiera di messa a fuoco rivestita in gomma. La ghiera dei diaframmi, la filettatura dei filtri e la baionetta sono metalliche; i pulsanti di sgancio (per l'innesto Olympus OM) sono in plastica.
L’assemblaggio è ottimo, con giochi e movimenti interni assenti; sono presenti piccole viti a vista, non fastidiose.
ERGONOMIA
L’obiettivo in prova risulta molto leggero e compatto. La ghiera dei diaframmi ruota in senso orario da F2.8 a F16, sono presenti le mezze aperture. Ha una buona sezione e la zigrinatura fine consente una facile presa, gli scatti sono abbastanza definiti. Segnaliamo come i pulsanti di sgancio, nella versione OM, interferiscano leggermente con le operazioni di cambio apertura. La ghiera di messa a fuoco ruota in senso orario da infinito a 23 centimetri, compiendo tre quarti di giro, una corsa lunga che consente di focheggiare con precisione a tutte le distanze. La sezione stretta e una gomma leggermente scivolosa non garantiscono una presa solidissima, tuttavia non emergono nemmeno particolari problemi di utilizzo; la fluidità del movimento è eccellente. In merito alla dicitura “close focus”, il Vivitar in prova consente un ingrandimento massimo di 1:5; non siamo certo nell’ambito macro, ma consente di ritrarre oggetti medio piccoli da una prospettiva più ravvicinata.
LINK TEST QUALITA' OTTICA + DATI TECNICI
Nitidezza
A tutta apertura l’immagine catturata sulle medie/lunghe distanze non è esaltante. La nitidezza, per quanto omogenea tra centro e bordi, risulta insufficiente. E’ presente una diffusa morbidezza, il contrasto è scarso. Molto meglio alle corte distanze, dove il risultato è più che sufficiente.
Chiudendo a F4 il contrasto migliora drasticamente, diventa di medio/alto livello (situazione identica anche per i diaframmi successivi). La nitidezza è buona al centro, ma ai bordi cala molto divenendo quasi sufficiente. Gli angoli estremi soffrono di un calo ulteriore, e appaiono quasi sfocati (anche questa caratteristica rimane nei diaframmi successivi).
F5.6: la nitidezza al centro resta buona, il calo ai bordi è il medesimo ma l’area interessata diminuisce.
F8: al centro qualità più che buona, e si riduce ulteriormente l’area di calo ai bordi. F11: comportamento come la precedente, le differenze sono minime, queste ultime due sono le aperture ideali.
Insomma, una prestazione nel complesso positiva, viziata però dal comportamento ai bordi. Anche la prestazione a tutta apertura sulle lunghe distanze è scarsa, ma va detto che difficilmente lo si utilizzerà per quello scopo. Il giudizio per questa sezione è più che sufficiente.
Aberrazioni cromatiche
Laterali: Di basso livello a tutta apertura, diminuiscono leggermente fino a F11 dove risultano quasi nulle; l’impatto sul campo è quasi irrilevante, sono sempre correggibili.
Longitudinali: come le laterali, anche qui incidono ben poco, lasciano solo lievi tracce a tutta apertura poco visibili.
In questa sezione il Vivitar 28mm F 2.8 close focus si comporta molto bene, il giudizio è più che buono.
Bokeh
Per i grandangoli lo sfocato non è mai un punto di forza, dato che lo si ottiene solo a distanze molto corte. In questo caso presenta una discreta cremosità, specialmente alle corte distanze. Tuttavia è sempre presente un forte affollamento, che genera uno sfondo nervoso, il quale distrae dal soggetto principale. La separazione per qualsiasi soggetto alle medie o lunghe distanze è quasi nulla; un comportamento giustificato dalla focale corta, tuttavia ci sono obiettivi nella stessa categoria che fanno meglio.
Anche i punti luce non sono particolarmente gradevoli. A tutta apertura risultano piccoli; al centro presentano una forma circolare ma appena ci si avvicina ai bordi appare evidente l’effetto “occhi di gatto”. Si aggiunge inoltre un fastidioso contorno sui bordi, che aggiunge affollamento alle immagini. Chiudendo il diaframma, emerge evidente la forma poligonale.
Coma
Vi sono deformazioni pronunciate, seppur non estreme, a tutta apertura. A F4 sono di media entità, per poi calare vistosamente a F5.6. Chiudendo ancora risultano pressoché nulle.
Distorsione
La distorsione risulta di entità media, prevalentemente a barile. Presenta tuttavia una piccola componente complessa, per cui è impossibile correggerla del tutto. Se per i paesaggi l’impatto è relativo, qualsiasi foto di architettura o che implichi semplicemente la presenza di figure geometriche andrà corretta. Diverse prove sul campo nella nostra galleria sono state sistemate in questo senso.
Flare
A tutta apertura compaiono dei riflessi medio/grandi piuttosto colorati, anche se relativamente trasparenti. Emergono più che altro in situazioni difficili, mentre nelle più comuni il rischio è ridotto; velature sempre assenti. Chiudendo il diaframma la situazione peggiora, gli artefatti sono più evidenti; possono apparire delle leggere velature. Occasionalmente si può incappare in piccoli riflessi nelle situazioni meno critiche.
In tutte le condizioni il contrasto nativo viene mantenuto; il giudizio finale risulta sufficiente.
Focus breathing
L’obiettivo presenta una forte variazione di focale durante la messa a fuoco; consideratelo se intendete utilizzarlo per fare riprese video.
Sunstars
L'ottica produce sei raggi, che appaiono da F4. Da F8 in poi raggiungono una buona dimensione, ma considerata la scarsa definizione non hanno valore estetico.
Vignettatura
Come immaginabile data la natura compatta dell’obiettivo, questo è uno dei punti deboli. La vignettatura è di alto livello a F2.8, medio alto a F 4. Molto meglio a F5.6 ed F8 dove risulta di basso livello; da notare che non scompare mai. L'impatto sulle foto alle ampie aperture risulta evidente, diverse prove sul campo sono state corrette per compensare il fenomeno.
LINK PROVE SUL CAMPO - GALLERIA FOTO
CONCLUSIONI
Il Vivitar 28mm F 2.8 close focus è un obiettivo piuttosto famoso, e in effetti qualche lode la merita. Compatto e leggero, con un’ergonomia più che buona, ben realizzato.
Dal punto di vista ottico fornisce prestazioni più che sufficienti, senza gravi difetti, col solo limite della vignettatura; un risultato comprensibile considerate focale e compattezza.
In conclusione non stiamo parlando di un’ottica premium con risultati straordinari; tuttavia se cercate un grandangolo affidabile ed economico lo consigliamo senza riserve.
PRO
- qualità costruttiva
- ergonomia più che buona
- aberrazioni cromatiche contenute
CONTRO
- vignettatura invasiva
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