QUALITA' COSTRUTTIVA
Nel realizzare questo obiettivo, Tokina ha fatto un buon lavoro. La struttura principale risulta completamente in metallo, con la ghiera di messa a fuoco rivestita in gomma. La ghiera dei diaframmi, la filettatura dei filtri e la baionetta sono metalliche; i pulsanti di sgancio (per l'innesto Olympus OM) sono in plastica.
L’assemblaggio è buono, con giochi e movimenti interni appena accennati; assenti viti a vista, presenti solo sull’innesto.
L’assemblaggio è buono, con giochi e movimenti interni appena accennati; assenti viti a vista, presenti solo sull’innesto.
ERGONOMIA
Il Tokina 24mm F2.8 rmc risulta compatto e leggero, senza risultare scomodo per chi ha mani grandi. Montato sulla fotocamera, anche con l'adattatore il suo ingombro è limitato e permette un ottimo bilanciamento. La ghiera dei diaframmi gira in senso orario da F2.8 a F16 con scatti ben definiti ad ogni stop. La ghiera di messa a fuoco ruota in senso orario da infinito alla distanza di 27 cm; presenta un arco di rotazione più che adeguato, di circa mezzo giro; la sezione della ghiera è abbastanza stretta, ma l’ottima presa e la facile identificazione al tatto rendono l’utilizzo piacevole.
Nell’esperienza quotidiana abbiamo trovato che l’obiettivo focheggia bene, senza particolari pregi o difetti.
La praticità in generale è di livello più che buono, senza alcuna problematica.
Nell’esperienza quotidiana abbiamo trovato che l’obiettivo focheggia bene, senza particolari pregi o difetti.
La praticità in generale è di livello più che buono, senza alcuna problematica.
F2.8: centro sufficiente, bordi con calo forte che interessa un’area estesa; contrasto di basso livello. Apertura buona solo per soggetti ravvicinati.
F4: centro più che sufficiente, bordi insufficiente con area di calo estesa; contrasto di medio/basso livello.
F5.6: centro più che sufficiente, bordi insufficiente con area di calo estesa; contrasto di medio livello.
F8: centro quasi buono, bordi quasi sufficiente con area di calo ridotta rispetto agli altri diaframmi; contrasto di medio livello.
F11: centro quasi buono, i bordi calano di poco e l’area interessata è ridotta; contrasto di medio livello (diaframma migliore).
Per concludere, definiamo la prestazione in questo campo come sufficiente.
F4: centro più che sufficiente, bordi insufficiente con area di calo estesa; contrasto di medio/basso livello.
F5.6: centro più che sufficiente, bordi insufficiente con area di calo estesa; contrasto di medio livello.
F8: centro quasi buono, bordi quasi sufficiente con area di calo ridotta rispetto agli altri diaframmi; contrasto di medio livello.
F11: centro quasi buono, i bordi calano di poco e l’area interessata è ridotta; contrasto di medio livello (diaframma migliore).
Per concludere, definiamo la prestazione in questo campo come sufficiente.
Aberrazioni Cromatiche
Laterali. Di basso livello a tutte le aperture, non rappresentano un problema in quanto risultano sempre correggibili, anche nelle situazioni di forte contrasto.
Longitudinali. Di basso livello a tutta apertura, quasi nulle da F4 in poi; il loro impatto è trascurabile.
Il giudizio per questa sezione risulta più che buono.
Longitudinali. Di basso livello a tutta apertura, quasi nulle da F4 in poi; il loro impatto è trascurabile.
Il giudizio per questa sezione risulta più che buono.
Bokeh
Per i grandangoli spesso lo sfocato non è un punto di forza, dato che lo si ottiene solo a distanze molto corte. L’obiettivo in prova invece sorprende, garantendo la separazione anche in condizioni poco favorevoli.
Alle corte distanze come immaginabile lo sfocato risulta evidente, con un insieme gradevole senza difetti evidenti. Alle medie distanze lo sfondo risulta ancora leggermente sfocato, persino con soggetti complessi. Ma l’aspetto che stupisce è il mantenimento di questa caratteristica anche alle lunghe distanze, dove mai ce lo si aspetterebbe da un 24mm.
I punti luce a tutta apertura sono circolari al centro, mentre appena ci si avvicina ai bordi assumono forme irregolari, con un evidente effetto “occhi di gatto”. Chiudendo a F4 le deformazioni rimangono, ed emerge la forma pentagonale. In tutte le situazioni i punti luce risultano comunque molto piccoli e di scarso valore estetico.
Alle corte distanze come immaginabile lo sfocato risulta evidente, con un insieme gradevole senza difetti evidenti. Alle medie distanze lo sfondo risulta ancora leggermente sfocato, persino con soggetti complessi. Ma l’aspetto che stupisce è il mantenimento di questa caratteristica anche alle lunghe distanze, dove mai ce lo si aspetterebbe da un 24mm.
I punti luce a tutta apertura sono circolari al centro, mentre appena ci si avvicina ai bordi assumono forme irregolari, con un evidente effetto “occhi di gatto”. Chiudendo a F4 le deformazioni rimangono, ed emerge la forma pentagonale. In tutte le situazioni i punti luce risultano comunque molto piccoli e di scarso valore estetico.
Distorsione
La distorsione risulta di media entità, con una forma complessa. Considerando l’impossibilità di correggerla completamente, il suo impatto nelle foto è rilevante.
Flare
L’ottica in prova produce artefatti di grandi dimensioni, numerosi e ben visibili, per quanto poco colorati. In combinazione con delle forti velature creano un insieme che distrugge l’immagine, rendendola inutilizzabile. Evitate il controluce più che potete, infatti la sgradita sorpresa è sempre dietro l’angolo, anche quando la fonte di luce è laterale.
In generale non ci sono grandi cambiamenti variando l’apertura.
Riassumendo, definiamo il comportamento in questo campo tra l’insufficiente e il pessimo.
In generale non ci sono grandi cambiamenti variando l’apertura.
Riassumendo, definiamo il comportamento in questo campo tra l’insufficiente e il pessimo.
Focus breathing
L’obiettivo presenta una media variazione di focale durante la messa a fuoco; consideratelo se intendete utilizzarlo per fare riprese video.
Vignettatura
Vignettatura
Come immaginabile, data la natura compatta dell’obiettivo, questo è uno dei punti deboli. La vignettatura è di medio/alto livello a F2.8, molto simile a F4, medio a F5.6 e medio/basso a F8/F11; in sostanza appare a tutti i diaframmi. Va aggiunto che presenta una certa complessità, per la quale anche se si compensa la sottoesposizione “principale”, gli angoli estremi rimangono comunque più scuri; questo complica le operazioni di rimozione.
L'impatto sulle foto appare evidente, diverse prove sul campo sono state corrette per compensare il fenomeno.
Il Tokina in prova è un obiettivo con forti contrasti: da un lato presenta un’ottima costruzione e un altrettanto valida ergonomia; purtroppo le prestazioni ottiche sono inferiori. Facciamo notare che due punti deboli sono comunissimi per un grandangolo compatto, ovvero distorsione e vignettatura; tuttavia l’unica nota davvero positiva sono le aberrazioni cromatiche contenute. Considerando anche il risultato disastroso alla voce flare, la sufficienza non può essere raggiunta.
Inutile nascondersi, non consigliamo quest’obiettivo, a meno che abbiate poche pretese e lo acquistiate a una cifra molto bassa.
Inutile nascondersi, non consigliamo quest’obiettivo, a meno che abbiate poche pretese e lo acquistiate a una cifra molto bassa.
PRO
- qualità costruttiva
- praticità più che buona
- aberrazioni cromatiche contenute
CONTRO
- nitidezza ai bordi scarsa
- resistenza al flare molto scarsa
- vignettatura invasiva
Commenti
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