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Reto Ultra Wide & Slim - Recensione

La Reto Ultra Wide & Slim è una toy camera per pellicola 35mm (formato 36x24) prodotta dall’azienda Sunpet Industries Limited di Hong Kong. Col marchio Reto è stata prodotta a partire dal 2022 e dovrebbe, per quanto ne sappiamo, essere ancora in produzione. Si tratta ad ogni modo di una macchina già apparsa sul mercato negli anni ‘90 come Vivitar Ultra Wide & Slim e, negli anni 2000, sotto altri marchi meno conosciuti. 

 


DATI TECNICI 

Tipo: toy camera 35mm (36x24)
Peso: gr. 69
Misure: 100x59x28 mm
Gamma tempi: 1/125
Aperture: F 11 
Lunghezza focale: 22mm
Flash integrato: no 

 

QUALITA' COSTRUTTIVA 

La fotocamera protagonista di questo articolo è una vera e propria macchina giocattolo, realizzata totalmente in plastica se si esclude il meccanismo dell’otturatore. Anche l’obiettivo è composto da due lenti in plastica. In generale la qualità del materiale è scarsa, certe parti, come la manovella di riavvolgimento, appaiono particolarmente fragili e sono da utilizzare con delicatezza.  
 

ERGONOMIA 

La Reto Ultra Wide & Slim è leggera e compattissima, questo risulta il suo principale vantaggio ergonomico. Viene fornita con una cinghia da polso. Per il resto, pur avendo un accenno di impugnatura, sconsigliamo i potenziali utenti dal tenere in mano questa fotocamera come si farebbe normalmente con le altre; l’impugnatura corretta è invece quella illustrata nella foto di seguito. 
 

Questo particolare espediente serve ad evitare che le dita vadano a entrare nell’inquadratura: la macchina ha infatti un obiettivo molto grandangolare che, unito alle dimensioni ridotte del corpo, porta spesso a questo tipo di errore nella ripresa.
Il funzionamento è piuttosto intuitivo, anche se l’esperienza risulta limitata dalle carenze costruttive: lo sportellino del vano pellicola in particolare aderisce talmente bene al corpo, una volta chiuso, che diventa difficile aprirlo. Un possibile trucco è usare la gravità, orientando la macchina con lo sportello verso il basso e spingendo la levetta per aprirlo. Una volta aperto, possiamo accedere al vano pellicola, in cui vediamo alcune peculiarità della macchina: lo scorrimento avviene da destra verso sinistra, a differenza della maggior parte delle fotocamere 35mm; la pellicola che scorre, tramite i fori di trascinamento, fa ruotare una ruota dentata che serve al caricamento dell’otturatore. In tal modo ogni scatto è possibile solo dopo aver fatto avanzare la pellicola e non sono realizzabili esposizioni multiple. Una volta caricato il meccanismo, non vi è alcun blocco di sicurezza, pertanto sarebbe meglio caricarlo quando si vuole scattare immediatamente dopo. La fotocamera è dotata di un contafotogrammi del tutto approssimativo, con dei numeri intervallati da serie di tre puntini, che non indicano con precisione il fotogramma dove si è arrivati. 

 

Una volta completato il rullino, si preme il pulsante di sblocco sulla parte inferiore della macchina, si estrae la manovella di riavvolgimento e la si ruota nella direzione indicata.
L’essenza dell’utilizzo è tutta qui: caricare il fotogramma, inquadrare e scattare, fino al termine del rullino. Non c’è esposimetro, non vi sono regolazioni da fare, se non quella di scegliere la pellicola con cui caricarla. Idealmente è meglio non scendere troppo come sensibilità: quelle più adatte sono da 200 o 400 iso, tenendo presente che questa è una macchina adatta solo a fare foto all’aperto.
Il mirino, di dimensioni piccole ma non microscopiche, da un’idea approssimativa dell’inquadratura. Per compensare possibili errori di parallasse, i mirini di molte fotocamere non reflex coprono un campo più ristretto rispetto a quello dell’obiettivo, pertanto potremmo veder comparire nella foto dei dettagli che nel mirino non erano presenti, oppure vedere il soggetto molto più piccolo rispetto a come ci sembrava. Una volta presa confidenza (non ci vuole molto) riusciremo però a capire quando è meglio avvicinarsi di più al soggetto per aver una foto più valida. 
 

OTTICA

Peculiarità di questa fotocamera è l’obiettivo da 22mm, una lunghezza focale insolita, decisamente più grandangolare della norma. Questa lunghezza focale, combinata all’apertura fissa F 11, consente di fare a meno della messa a fuoco. L’obiettivo è infatti regolato in fase di fabbricazione (non abbiamo informazioni al riguardo, ma si può presumere che la messa a fuoco venga fissata a una distanza di circa due metri), massimizzando la profondità di campo da 1 metro a infinito.
Riguardo ai risultati, sintetizzando ci si aspetterebbe di peggio. Considerata la focale estrema, realizzata con soli due elementi ottici, era prevedibile una distorsione mostruosa. E invece, pur essendovi della distorsione, in molti scatti non la si nota neppure; questo risultato è stato ottenuto grazie a un vecchio trucco: la pellicola scorre su delle guide che la tengono leggermente incurvata, proprio per compensare la distorsione. I difetti ottici più evidenti sono il calo della nitidezza ai bordi, la vignettatura e gli imprevedibili effetti di un’ottica in plastica che, se da un lato accentua contrasto e saturazione dei colori, al minimo raggio di luce che entra nell’inquadratura cede del tutto, e produce immagini velate o piene di artefatti. Parliamo però di una toy camera, chi la utilizza spesso ricerca di proposito questi difetti per creare immagini particolari.
Alleghiamo di seguito alcuni esempi.  
 
© Alessandro Agrati (pellicola Ilford HP5+ 400)

© Alessandro Agrati (pellicola Kentmere Pan 400)

© Alessandro Agrati (pellicola Kentmere Pan 400)

© Alessandro Agrati (pellicola Kodak Gold 200)
 
© Alessandro Agrati (pellicola Kodak Gold 200)

 
 

CONCLUSIONI 


La Reto Ultra Wide & Slim non è certo la macchina adatta per praticare una fotografia di precisione, questo è evidente. Non consente regolazioni e l’esposizione va fatta a stima, non c’è messa a fuoco, è limitata all’utilizzo all’aperto e non brilla certo per qualità ottica. Tuttavia è divertente: le sue dimensioni compatte e la sua semplicità unite all’ottica molto grandangolare, ne fanno una simpatica compagna di viaggio da portare in tasca, in borsa o nello zaino. Una volta che si impara ad utilizzarla, senza far finire le dita nell’inquadratura o caricandola con pellicole troppo poco sensibili, si apprendono anche dei trucchi interessanti: la forma squadrata permette infatti di appoggiarla su superfici piane (muri, ringhiere ecc.) per avere scatti più dritti. Essendo poco intrusiva, la si potrebbe valutare anche per la street
La fotocamera è disponibile in diversi colori: nero, bianco, rosa, verde, blu e giallo. Al momento non è chiaro se qualcuna di queste colorazioni sia più rara di altre.
 
PRO
- Focale 22mm interessante
- Piccola e leggera
 
CONTRO
-Nel confronto con altre toy camera, limiti alle possibilità creative
 
 

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