La notizia bomba di quest’ultimo periodo, in ambito fotografico, è senz’altro la chiusura di Dpreview. Per quei pochi i quali non lo sapessero, si tratta del sito di fotografia più seguito (e probabilmente più importante) del mondo. Nato nel 1998 in Inghilterra, per mano del fondatore Phil Askey, nel 2007 è stato venduto ad Amazon; la sede operativa si è trasferita quindi a Seattle (USA). In questi venticinque anni la testata ha garantito un’informazione di qualità, test e recensioni professionali, e numerosi approfondimenti.
Ma come si è arrivati a questo punto? A mio parere la contrazione del mercato fotografico (inteso nel complesso, ovvero fotocamere, obiettivi, ecc) è la motivazione principale. Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito ad un forte declino di questo comparto industriale, dovuto alle varie crisi susseguitesi, ma soprattutto all’evolversi degli smartphone. In un precedente articolo avevo accennato a come la fruizione della fotografia fosse cambiata parecchio, diventando alla portata di tutti e in qualunque momento. Chiaro che se la richiesta cala, anche chi tratta attrezzature fotografiche ne risente. Nella galassia di una megazienda come Amazon, Dpreview non è altro che un puntino; facile inoltre credere che sia una delle minori fonti di entrate per la capogruppo, da qui la decisione. Non è mia intenzione criticare l’operato altrui, d’altra parte è il capitalismo bellezza!
Passando al personale, vorrei riferire cos’è stato per me Dpreview. Prima di tutto una fonte inesauribile di informazioni, che mi ha consentito di evolvere le mie conoscenze sul tema. Sono innumerevoli le ore che ho passato a consultare le schede tecniche dei prodotti, alla ricerca di eventuali differenze o particolarità specifiche. Anche il lavoro su questo blog è stato supportato dall’immenso database a disposizione, utile per attingere informazioni chiave. Ho sempre adorato le loro recensioni e soprattutto il loro test grafico; nell’ultima versione, completo dello strumento di comparazione, è utilissimo per poter giudicare personalmente i risultati.
Riassumendo, quotidianamente dedicavo qualche minuto alla consultazione del sito, che ora lascia un vuoto incolmabile. Rimanendo nell’ambito fotografico sono poche le alternative autorevoli, e ancor meno i siti che possono rivaleggiare per completezza tecnica. Il nostro approccio qui su Gamma Dinamica è stato molto influenzato da Dpreview, quantomeno nello scopo di fornire più informazioni possibili ai lettori, e non semplici opinioni corredate da immagini esempio dalle dimensioni minuscole.
E adesso cosa cambia? Il mondo continua a girare, e allo stesso modo l’industria fotografica continuerà ad esistere. La tendenza è quella di rivolgersi ad un’utenza sempre più elitaria, disposta ad accettare peso e costi superiori per avere un’attrezzatura dedicata. Tuttavia la maggioranza delle persone ormai naviga nel fantastico mondo degli smartphone, che senza nulla togliere alla sofisticata tecnologia che si portano appresso, sono perlopiù utilizzati per scatti spensierati. Lo stesso Dpreview non ha mai approfondito il tema, non tanto per snobismo, quanto per oggettiva difficoltà nel gestire quest’altro ramo della fotografia. Il punto è proprio questo: l’industria va nella direzione del premium, ma la maggioranza dei consumatori ha un approccio distratto, un controsenso. La maggior parte degli attuali siti di informazione, come accennato prima, fornisce test e opinioni basilari, ormai orientate sulla fotografia a 360 gradi. Dovendo trattare questo guazzabuglio di dispositivi (compresi i droni), non c’è molto spazio per l’approfondimento; un altro paradosso, che vedrà professionisti e amatori evoluti sempre più spaesati nel reperire informazioni di qualità. E forse un giorno i produttori si accorgeranno che tutta questa attenzione nei particolari non serve, tanto non c’è nessuno disposto ad analizzare a dovere il prodotto… D’accordo sto esagerando, ma credo abbiate capito il messaggio: un mondo ormai elitario come la fotografia di livello è ad un bivio, speriamo che ad illuminare la strada non sia uno youtuber qualsiasi con battuta pronta e senso artistico zero.
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Foto di Ben Eaton su Unsplash |
Ma come si è arrivati a questo punto? A mio parere la contrazione del mercato fotografico (inteso nel complesso, ovvero fotocamere, obiettivi, ecc) è la motivazione principale. Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito ad un forte declino di questo comparto industriale, dovuto alle varie crisi susseguitesi, ma soprattutto all’evolversi degli smartphone. In un precedente articolo avevo accennato a come la fruizione della fotografia fosse cambiata parecchio, diventando alla portata di tutti e in qualunque momento. Chiaro che se la richiesta cala, anche chi tratta attrezzature fotografiche ne risente. Nella galassia di una megazienda come Amazon, Dpreview non è altro che un puntino; facile inoltre credere che sia una delle minori fonti di entrate per la capogruppo, da qui la decisione. Non è mia intenzione criticare l’operato altrui, d’altra parte è il capitalismo bellezza!
Passando al personale, vorrei riferire cos’è stato per me Dpreview. Prima di tutto una fonte inesauribile di informazioni, che mi ha consentito di evolvere le mie conoscenze sul tema. Sono innumerevoli le ore che ho passato a consultare le schede tecniche dei prodotti, alla ricerca di eventuali differenze o particolarità specifiche. Anche il lavoro su questo blog è stato supportato dall’immenso database a disposizione, utile per attingere informazioni chiave. Ho sempre adorato le loro recensioni e soprattutto il loro test grafico; nell’ultima versione, completo dello strumento di comparazione, è utilissimo per poter giudicare personalmente i risultati.
Riassumendo, quotidianamente dedicavo qualche minuto alla consultazione del sito, che ora lascia un vuoto incolmabile. Rimanendo nell’ambito fotografico sono poche le alternative autorevoli, e ancor meno i siti che possono rivaleggiare per completezza tecnica. Il nostro approccio qui su Gamma Dinamica è stato molto influenzato da Dpreview, quantomeno nello scopo di fornire più informazioni possibili ai lettori, e non semplici opinioni corredate da immagini esempio dalle dimensioni minuscole.
E adesso cosa cambia? Il mondo continua a girare, e allo stesso modo l’industria fotografica continuerà ad esistere. La tendenza è quella di rivolgersi ad un’utenza sempre più elitaria, disposta ad accettare peso e costi superiori per avere un’attrezzatura dedicata. Tuttavia la maggioranza delle persone ormai naviga nel fantastico mondo degli smartphone, che senza nulla togliere alla sofisticata tecnologia che si portano appresso, sono perlopiù utilizzati per scatti spensierati. Lo stesso Dpreview non ha mai approfondito il tema, non tanto per snobismo, quanto per oggettiva difficoltà nel gestire quest’altro ramo della fotografia. Il punto è proprio questo: l’industria va nella direzione del premium, ma la maggioranza dei consumatori ha un approccio distratto, un controsenso. La maggior parte degli attuali siti di informazione, come accennato prima, fornisce test e opinioni basilari, ormai orientate sulla fotografia a 360 gradi. Dovendo trattare questo guazzabuglio di dispositivi (compresi i droni), non c’è molto spazio per l’approfondimento; un altro paradosso, che vedrà professionisti e amatori evoluti sempre più spaesati nel reperire informazioni di qualità. E forse un giorno i produttori si accorgeranno che tutta questa attenzione nei particolari non serve, tanto non c’è nessuno disposto ad analizzare a dovere il prodotto… D’accordo sto esagerando, ma credo abbiate capito il messaggio: un mondo ormai elitario come la fotografia di livello è ad un bivio, speriamo che ad illuminare la strada non sia uno youtuber qualsiasi con battuta pronta e senso artistico zero.
AGGIORNAMENTO: il 20 giugno 2023, dopo un breve periodo di stallo, la proprietà ha deciso di vendere Dpreview.com ad un’altra azienda, Gear Patrol (qui l’annuncio). Un’azione più sensata da parte del colosso Amazon, che in prima battuta voleva chiudere il sito senza nemmeno mantenere i contenuti d’archivio disponibili. In un amichevole confronto con i precedenti autori di Dpreview TV, Richard Butler (storico collaboratore del sito) spiega a suo modo come si sono svolte le cose, se desiderate approfondire lascio il collegamento al video.
Quello che emerge in tutta la vicenda non è tanto un passaggio di mano tra aziende, ma ciò che ha consentito la salvezza del sito. Ovvero le migliaia di appassionati che hanno fatto sentire la propria voce, protestando contro una scelta poco logica. Venticinque anni di fotografia non possono essere cancellati con una passata di spugna, anche noi abbiamo detto la nostra riguardo all’importanza del sito e di quello che significava per la comunità fotografica online.
Senza addentrarsi nelle speculazioni, qualcuno ai piani alti si sarà chiesto che possibile ritorno d’immagine negativo potesse avere un risvolto del genere su di un marchio molto noto.
Ebbene eccoci qui ancora, pericolo scampato viene da dire. Sembra quasi impossibile, ma appare come per una volta le logiche del cuore abbiano prevalso sul becero capitalismo. Sarà solo un fuoco di paglia o la visione di un’araba fenice dopo una birra di troppo? Staremo a vedere.
Paolo Marucco @135landscape
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