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Vivitar "Series 1" 28-105mm F 2.8-3.8 (Cosina) - Recensione




QUALITA’ COSTRUTTIVA

Nel realizzare questo obiettivo, Cosina ha fatto un ottimo lavoro. Il Vivitar Series 1 28-105mm F 2.8-3.8 presenta una struttura principale completamente in metallo, con la ghiera di messa a fuoco rivestita in gomma di discreta qualità. La ghiera dei diaframmi, la filettatura dei filtri e la baionetta sono metalliche; i pulsanti di sgancio (per l'innesto Olympus OM) sono in plastica.
L’assemblaggio è più che buono, con movimenti interni assenti; solo la ghiera della messa a fuoco presenta un leggero gioco, ma è comprensibile in uno zoom a pompa.
Sono presenti piccole viti a vista, poco visibili.


ERGONOMIA

A prima vista l’obiettivo in prova non risulta certo compatto, e i dati lo dimostrano. A tutta estensione la lunghezza è rilevante, così come il peso; niente di estremo, ma alla lunga si fa sentire.
Per cambiare focale negli zoom a pompa si utilizza la stessa ghiera deputata alla messa a fuoco. In questo caso si parte dai 28mm lato corpo macchina fino ai 105mm spingendo verso l’esterno. L’azionamento risulta fluido e comodo; inclinare l’obiettivo verso il basso non causa alcun movimento del corpo, il quale mantiene la posizione scelta. Un appunto: nonostante la corsa abbastanza lunga, sul corpo sono indicate solo tre focali, sarebbe stato apprezzabile aggiungerne almeno una in più.
La ghiera dei diaframmi ruota in senso orario da F2.8 a F22 con scatti a ogni stop, assenti le mezze aperture. Ha una discreta sezione e la zigrinatura fine consente una facile presa, gli scatti sono ben definiti. I pulsanti di sgancio nella versione OM sono piccoli e arrotondati, per cui non interferiscono con le operazioni di cambio apertura. La ghiera di messa a fuoco ruota in senso orario da infinito fino alla minima distanza, compiendo un terzo di giro, per tutte le focali; una corsa sufficiente che non presenta problemi nel focheggiare a tutte le distanze. La sezione, come in quasi tutti gli zoom a pompa, è generosa; peccato per la gomma piuttosto scivolosa. Tuttavia non emergono problemi nell’utilizzo e la fluidità del movimento risulta eccellente.
C’è però una segnalazione da fare in merito all’utilizzo. Dopo aver scelto la focale desiderata, poniamo che si cambi la messa a fuoco per ritrarre un soggetto ravvicinato; nel passare dall’infinito alla distanza minima, la ghiera ruota sia in senso laterale che longitudinale, comportando la perdita di ogni riferimento sulla scala delle focali. Facciamo un esempio pratico: ci si trova a 28mm, messa a fuoco all’infinito. L’indicatore segnala queste due informazioni, immediatamente visibili sulla scala. Adesso però si vuole ritrarre un fiore alla distanza più ravvicinata possibile; si gira la ghiera per mettere a fuoco e, una volta giunti al punto, si può notare che l'indicatore della focale segna quasi 105mm, anche se in realtà siamo ancora a 28mm! A meno che non si vogliano effettuare dei test, questo non costituisce un grosso problema. Tuttavia la perdita di riferimento della focale utilizzata può disorientare.
Il Vivitar Series 1 28-105mm F 2.8-3.8 consente inquadrature macro di tutto rispetto per uno zoom. A 28mm l’ingrandimento è di 1:2.5, tuttavia la distanza dall’elemento frontale al soggetto è di soli 4 centimetri, quindi bisogna prestare attenzione a non causare ombre sul soggetto ritratto. Spostandosi ai 50mm l’ingrandimento risulta ancora un apprezzabile 1:4, con una distanza tra soggetto ed elemento frontale più ragionevole, di 28cm. A 105mm nessuna ripresa macro è ottenibile.

 


LINK TEST QUALITA' OTTICA + DATI TECNICI


Nitidezza
28mm: a tutta apertura l’immagine ha una nitidezza più che sufficiente al centro, insufficiente ai bordi dove il calo risulta evidente; il contrasto è di medio/basso livello, con una leggera morbidezza diffusa. A F4 comportamento medesimo, si riduce leggermente l’area di calo ai bordi e il contrasto sale ad un livello medio.
A F5.6 la nitidezza centrale diventa buona, sufficiente ai bordi con contrasto di medio/alto livello. Comportamento identico a F8, mentre a F11 si denota un ulteriore miglioramento ai bordi che diventano di livello più che sufficiente; questa è l’apertura migliore alla focale dei 28mm.
50mm: a tutta apertura l’immagine ha una nitidezza più che sufficiente al centro, insufficiente ai bordi dove il calo risulta evidente; il contrasto è di medio livello. A F4 e successivi la nitidezza centrale risulta più che buona; peccato che l’area di calo ai bordi risulti parecchio estesa, anche a diaframmi chiusi. Il contrasto è di medio/alto livello.
105mm: A tutta apertura l’immagine ha una nitidezza più che sufficiente al centro, sufficiente ai bordi
dove il calo interessa solo una piccola area; il contrasto è di medio livello. A F4 e successivi la nitidezza centrale risulta più che buona; l’area di calo ai bordi appare fino a F5.6, successivamente scompare. Il contrasto è di medio/alto livello.
Ricapitolando il giudizio per questa sezione risulta buono, un valido risultato per uno zoom!

Aberrazioni cromatiche
Laterali
28mm: di alto livello a tutte le aperture, in realtà relativamente facili da correggere, anche nelle situazioni più difficili lasciano solo leggeri aloni.
50mm: di basso livello a tutte le aperture, nessun problema di correzione.
105mm: curioso il caso di F2.8, dove risultano quasi nulle; a tutte le altre aperture risultano di basso livello, sempre facilmente correggibili.
Longitudinali
28mm: a tutta apertura si presentano di livello medio/alto, a tutti i restanti diaframmi invece risultano di medio livello.
50mm: partono anche qui da un livello medio/alto per poi calare progressivamente fino ad un livello basso.
105mm: a tutta apertura sono di livello medio/alto, calano progressivamente fino a diventare quasi nulle man mano che si chiude il diaframma.
Come noto le aberrazioni cromatiche longitudinali sono più difficili da correggere: sul campo le abbiamo riscontrate in diverse circostanze, la loro presenza si fa sentire.
In generale possiamo definire la prestazione in questo campo come sufficiente.

Bokeh
Le aree sfocate generate dall’obiettivo in prova risultano in media gradevoli, senza particolari pregi o difetti. La separazione tra soggetto e sfondo è sufficiente a tutte le distanze, tranne che nelle situazioni più difficili. Si può notare un leggero affollamento in talune circostanze, specie ai bordi dell’immagine, ma niente di grave; il più delle volte lo sfocato è uniforme e piacevole. Il meglio lo si ottiene alle corte distanze, dove il Vivitar Series 1 28-105mm F 2.8-3.8 non tradisce mai, anche nelle situazioni più difficili.
I punti luce sono bellissimi a tutta apertura, grandi e rotondi al centro. Nelle zone periferiche risultano leggermente troncati, oltre a soffrire del noto effetto “occhi di gatto”, ma nulla di grave. Si nota un leggero accenno di dentellatura, trascurabile. Chiudendo a F4 la dimensione rimane buona e le aberrazioni sferiche si riducono; peccato per l’insorgere di una forte dentellatura che rovina tutto. A F5.6 la dentellatura si riduce e scompaiono completamente le aberrazioni; emerge però chiaramente la forma poligonale. In tutte le situazioni è presente una leggera bordatura più intensa che distrae lievemente.
In generale possiamo definire la prestazione in questo campo come più che sufficiente.

Coma
La coma sembra ben controllata anche a tutta apertura, con deformazioni di medio/basso livello. Chiudendo il diaframma si riducono progressivamente per divenire trascurabili. Buon comportamento per un obiettivo vintage.

Distorsione
28mm: di media entità, del tipo a barile. E’ presente una componente complessa, per cui risulta impossibile correggerla completamente.
50mm: del tipo a cuscinetto, di medio/bassa entità.
105mm: sempre a cuscinetto, ma di bassa entità.
In generale un risultato più che sufficiente, considerate però il comportamento a 28mm se intendete usare l’obiettivo per foto di architettura.

Focus Breathing
L’obiettivo presenta una forte variazione di focale durante la messa a fuoco; consideratelo se intendete utilizzarlo per fare riprese video.  

Flare
Con il Vivitar Series 1 28-105mm F 2.8-3.8 ogni speranza di fotografare in controluce è vana; infatti da qualsiasi angolazione si voglia riprendere, gli artefatti prodotti risultano di alto livello. Questi sono grandi, numerosi e invasivi anche per via dell’intensa colorazione. Occasionalmente possono comparire forti velature, che fanno calare il contrasto distruggono l'immagine.
Sul campo la condizione rimane critica: anche in presenza di fonti luminose non dirette gli artefatti compaiono a tradimento. Ci è capitato di vederli persino col sole in posizione laterale/posteriore, ma in generale le sorprese sono sempre dietro l’angolo.
Chiudere il diaframma comporta un lieve peggioramento della situazione, con un’ulteriore intensificazione di colore e aumento di dimensioni degli artefatti.
Per riassumere il giudizio di questa sezione risulta pessimo.

Sunstars
Il Vivitar Series 1 28-105mm F 2.8-3.8 produce otto raggi, che appaiono distintamente da F5.6. Da F11 in poi raggiungono una buona dimensione, ma considerata la scarsa definizione non hanno valore estetico.

Vignettatura
A meno che non si apprezzi la vignettatura “artistica”, questo obiettivo presenta in diverse situazioni un calo di luce fortissimo agli angoli estremi dell’immagine, che spesso risulta impossibile da correggere completamente. Passando a 50mm le cose non migliorano, e l’effetto rimane; stessa considerazione per i 105mm. L’impatto sulle foto è rilevante, e va tenuto in sera considerazione se si è interessati all’utilizzo di quest’ottica.
Riassumendo il giudizio per questa sezione risulta pessimo.


LINK PROVE SUL CAMPO - GALLERIA FOTO


CONCLUSIONI

Provare questo obiettivo è stato interessante; di norma gli zoom vintage non godono di grande stima, perciò verificare un “Series 1” destava di per sé curiosità. Analizzando i test emergono dati contrastanti: la nitidezza è di assoluto rilievo per la categoria, migliore di numerosi fissi. Anche il bokeh ci ha stupito, non sarà eccellente ma si difende bene. Purtroppo ci sono anche dei difetti significativi a rovinare la festa: la resistenza al flare inesistente, la vignettatura mostruosa e l’esperienza di messa a fuoco rivedibile. È un vero peccato, e in effetti non ci sentiamo di consigliare il Vivitar Series 1 28-105mm F2.8-3.8 a chiunque. Potrebbe essere interessante per un collezionista, oppure per chi è disposto a chiudere un occhio sui suddetti difetti; tutti gli altri faranno meglio a cercare alternative più equilibrate.

PRO
- Nitidezza buona
- Bokeh gradevole
- Coma ben controllata
- Qualità costruttiva

CONTRO
- Resistenza al flare inesistente
- Vignettatura fortissima
- Perdita di riferimento della focale durante la messa a fuoco
 

GIUDIZIO

Qualità costruttiva:   
Ergonomia:                 
Ottica:                         

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