Marta Fabris è una fotografa di street, i cui scatti abbiamo avuto modo di apprezzare attraverso la sua pagina Instagram. Lo stile di Marta è peculiare, le sue foto spesso giocano sul contrasto tra luce e ombra, oppure sull’utilizzo di superfici riflettenti per creare immagini sovrapposte.
Raccontaci di te e di come ti sei avvicinata alla fotografia.
Quali sono i tuoi autori preferiti?
© Marta Fabris |
Raccontaci di te e di come ti sei avvicinata alla fotografia.
Mi sono avvicinata alla fotografia nel periodo successivo al Covid, ma ho approfondito circa due anni fa, dopo che mi era stato chiesto di documentare un tratto del percorso Pride Run nella mia città. Ho trovato quell’esperienza così entusiasmante da decidere di studiare in modo regolare l’arte della fotografia. Da allora non mi sono più fermata e più arricchisco le mie conoscenze, più rimango affascinata dalla molteplicità di stili con cui ci si può esprimere. Ultimamente, pur rimanendo nella street, sono particolarmente attratta dall’aspetto creativo, perché permette di poter giocare con l’immaginario trasformando situazioni reali attraverso geometrie, colori, giochi di luce. Sono convinta che ogni fotografo racconti la propria visione filtrata dai suoi pensieri ed emozioni; mi piace che con le mie foto prendano vita, storie, personaggi, situazioni e, perché no, vivano ricordi. Per motivi pratici sono una street photographer, ma non mi dispiacerebbe esprimere la mia creatività anche in altri ambiti.
Quali sono i tuoi autori preferiti?
Adoro assolutamente la visione di Saul Leiter, Robert Doisneau, Dorothea Lange, Robert Mapplethorp: diversissimi nei loro stili, entrano nell’anima di chi li guarda.
Nella fotografia di strada, preferisci vagare alla ricerca dell’occasione per uno scatto interessante, oppure scegli una specifica postazione attendendo lì l’arrivo di un soggetto?
Talvolta realizzo scatti che avevano precedentemente preso forma nella mia mente, materializzando in qualche modo la mia fantasia e la mia idea. A volte invece, trovando una cornice particolarmente adatta alla storia che voglio raccontare, attendo un personaggio che ben ne incarni il soggetto protagonista.
© Marta Fabris |
Guardando nella tua galleria ci ha colpito molto l’utilizzo che fai delle superfici riflettenti, creando scatti che sembrano vere e proprie esposizioni multiple. Come fai a individuare il potenziale soggetto e a scegliere il momento?
Amo gli scatti delle superfici riflettenti perché permettono di raccontare più storie parallele e di dare movimento all’immagine: con le diverse sincronie mi piace pensare di catturare in una unica foto il dinamismo e le coincidenze delle situazioni, perché questo è quello che succede nella nostra quotidianità. Il potenziale soggetto è scelto sia per l’interesse di una sua storia fotografica, sia in base a considerazioni tecniche di realizzazione. In qualche modo, il mio occhio ‘vede solo quello’.
Che tipo di attrezzatura utilizzi solitamente per fotografare? Utilizzi qualche tecnica particolare?
Ho una fotocamera mirrorless, con due obiettivi (33 e 50 mm) che porto sempre con me. Mi piace cambiare passando da esposizioni lunghe a tempi brevissimi. Mediamente mi piace operare con una post produzione leggera.
Amo gli scatti delle superfici riflettenti perché permettono di raccontare più storie parallele e di dare movimento all’immagine: con le diverse sincronie mi piace pensare di catturare in una unica foto il dinamismo e le coincidenze delle situazioni, perché questo è quello che succede nella nostra quotidianità. Il potenziale soggetto è scelto sia per l’interesse di una sua storia fotografica, sia in base a considerazioni tecniche di realizzazione. In qualche modo, il mio occhio ‘vede solo quello’.
Che tipo di attrezzatura utilizzi solitamente per fotografare? Utilizzi qualche tecnica particolare?
Ho una fotocamera mirrorless, con due obiettivi (33 e 50 mm) che porto sempre con me. Mi piace cambiare passando da esposizioni lunghe a tempi brevissimi. Mediamente mi piace operare con una post produzione leggera.
© Marta Fabris |
Di tutte le foto che hai scattato, quale preferisci? Parlaci della sua genesi.
Sono particolarmente affezionata a questo scatto (foto sopra), catturato questa estate a Lisbona. L’ambiente era favorevole ai controluce e il viavai di persone era molto accattivante. Poi la situazione casuale ha collocato i personaggi della storia in modo così regolare che ho subito voluto immortalarli con la mia macchina fotografica. E così ricordo ancora quel posto con quelle persone, ferme lì, come se il tempo si fosse immobilizzato.
Le tue fotografie sono attualmente esposte in qualche mostra?
Ho appena esposto una mia fotografia a Roma, fino al 28 settembre, presso RomephotoLab.
Dal 10 al 24 ottobre ho un’altra fotografia esposta a Venezia, presso la Scuola Grande Confraternita di San Teodoro, nell’ambito del VenicePhotoLab.
Dal 24 ottobre due mie foto sono esposte nell’ambito del Trieste Photo Days.
Dal 10 al 24 ottobre ho un’altra fotografia esposta a Venezia, presso la Scuola Grande Confraternita di San Teodoro, nell’ambito del VenicePhotoLab.
Dal 24 ottobre due mie foto sono esposte nell’ambito del Trieste Photo Days.
Si è inoltre appena conclusa (il 9 novembre) una temporanea a Venezia curata da Lab77 associazione, dove ho esposto una mia foto.
Continuare ad approfondire e a sperimentare!
Qual è il tuo rapporto con i social network? Pensi che siano utili a farti crescere come artista?
Non ho mai avuto social network, ho aperto il mio account Instagram solo in funzione della fotografia. Ho scoperto una comunità di fotografi meravigliosa che mi ha permesso di crescere, di confrontarmi, di approfondire, di migliorare. Ormai è diventato un appuntamento giornaliero, mi piace guardare e mi piace fare il mio post quotidiano che mi spinge a fotografare con regolarità. Senza dubbio ha contribuito alla mia crescita.
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© Marta Fabris |
Ringraziamo Marta per averci concesso l’intervista, se considerate i suoi lavori interessanti vi invitiamo a seguirla tramite i suoi profili social.
Instagram: @marta.fbrs


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