Passa ai contenuti principali

Carl Zeiss Jena Tessar 50mm F 2.8 - Prove sul campo

Val Mesolcina - vista verso sud
Val Mesolcina - vista verso sud

Abbiamo testato sul campo il Carl Zeiss Jena Tessar 50mm F 2.8 agli inizi di gennaio 2020. La prova si è svolta nell'arco di tre giorni dedicati all'esplorazione di alcune località della val Mesolcina (Canton Grigioni - Svizzera).

- Comune di Roveredo, sereno con livello di foschia medio, divenuto basso nel corso della giornata;
- Comune di Mesocco, nuvoloso con livello di foschia medio;
- Comune di Santa Maria in Calanca e Comune di Lostallo, sereno con livello di foschia basso

A dicembre 2023, nell'ambito di un aggiornamento della recensione, abbiamo effettuato altre prove nel comune di Cusano Milanino (MI). Il meteo era sereno con livello di foschia basso.

L'obiettivo permette una messa a fuoco piuttosto ravvicinata, abbiamo pertanto effettuato anche qualche scatto di questo tipo sia sul campo che in studio, montando l'ottica sui tubi di prolunga.

LINK ALLA GALLERIA


Prove di fotografia ravvicinata col Tessar
Prove di fotografia ravvicinata col Tessar


LINK TEST DI QUALITA’ OTTICA     –     LINK RECENSIONE

 

 >> Link elenco articoli prove sul campo <<


Commenti

Gli articoli più letti

Canon AE1 - Recensione

Con questo articolo introduciamo una nuova serie di recensioni, dedicate alle fotocamere a pellicola. Seguendo il ritorno di fiamma della fotografia analogica, vi presentiamo alcune delle macchine che abbiamo utilizzato personalmente. La Canon AE1 è una fotocamera reflex per pellicola 35mm (formato 36x24) a funzionamento elettronico, prodotta in Giappone dal 1976 al 1984. Si tratta di una delle prime macchine elettroniche ad aver avuto una grande diffusione; fotocamere come questa segnarono una pietra miliare nella transizione verso dispositivi con sempre più automatismi, avvenuta negli anni ’80. La AE1 può essere utilizzata sia in modalità manuale che a priorità di tempi, poiché gli stessi sono controllati da un circuito elettronico. Fa parte del sistema Canon FD, nel quale andò a inaugurare una nuova serie di corpi macchina, contraddistinti dalla lettera “A” (AE1-AT1-A1 ecc.) tutti a funzionamento elettronico, per i quali vennero prodotti degli specifici accessori. DATI TECNICI Tipo...

La fotografia dei liminal spaces: tra nostalgia e incertezza

Un corridoio vuoto, un parcheggio deserto o una scuola dopo che tutti se ne sono andati. Luoghi che sembrano sospesi nel tempo, in uno stato di attesa o di cambiamento: oggi parliamo di ‘spazi liminali’. ( Nel frattempo, vi ho preparato una playlist ad hoc per accompagnare la lettura: https://open.spotify.com/playlist/1R7zhKdvZt1LoS5HXjtErV?si=016e38192d5e4c47 ) La fotografia dei liminal spaces è una tendenza visiva sempre più popolare che ha conquistato il web e gli appassionati di fotografia con la sua capacità di evocare sensazioni di nostalgia, incertezza e attesa. Ma cosa sono esattamente questi "spazi liminali" e perché suscitano tanto fascino? Per rispondere a queste domande, dobbiamo esplorare il concetto di "liminalità", la qualità delle immagini che li rappresentano, gli strumenti utilizzati nella fotografia e, infine, il motivo per cui queste immagini ci parlano così profondamente. Cosa sono i liminal spaces? Il termine "liminale" deri...

Fotografo per trattenermi

Ho sempre avuto fretta  Non la fretta che ti fa correre per non perdere il treno, ma quella fretta più profonda, sotterranea, quella che ti rosicchia da dentro. Come se ogni emozione, ogni pensiero, ogni desiderio dovesse subito trovare forma. Subito un’immagine, subito un progetto, subito un risultato. Mi muovo spesso così: intuizione - azione. Il tempo dell’attesa, dell’elaborazione, dell’incubazione mi è sempre sembrato una perdita. Eppure è proprio lì che vive la fotografia: nella pausa, nell’osservazione, nel dettaglio minuscolo che richiede tempo per farsi notare. È paradossale: amo fotografare, ma la fotografia mi obbliga a rallentare, a stare e restare. E questa frizione nel tempo mi ha raccontato e continua a raccontarmi più di quanto avrei mai pensato. Fotografo perché voglio vedere. Eppure, spesso, scatto per non sentire. Come se poter trasformare una sensazione in un’immagine mi permettesse di tenerla a distanza. Ma poi l’immagine resta, mi guarda. E mi dice tutto quell...